martedì 28 maggio 2013

BOOKInternazionali(1)




Questo progetto é un incontro in un' idea : tante donne un unico vestito.

IL VESTITO: la RUOTA. Uno, lo stesso per tutte. E’ un capo di design attivo pensato dai fashion architetti di Santarella per l’oggi ma che ha dei forti legami con tradizioni ancestrali dell’avvolgere il corpo (Africa, India, Giappone).
LE DONNE: donne vere, non irreali proiezioni da passerella, che indossano la RUOTA e mostrano chi sono, declinandola secondo le diverse personalità, nazioni, culture
IL FOTOGRAFO e SANTARELLA: convergono nell'interesse sociologico per la donna,
per la sua realtà, il suo vivere, il suo agire, lasciandola libera di muoversi davanti alla macchina fotografica. Qual’ è il suo atteggiamento nel riappropriarsi del proprio corpo e della propria immagine?
Gli scatti mostrano le modelle del reale che, incontrando la ruota, si aprono al gioco attraverso  la scoperta, la risata, rendendo la loro maniera di portarla unica.

E’ un anti-reportage di moda che continua nelle case, negli uffici, nelle città, nella vita reale.
( L’anti-reportage continua su www.anotherstudio.org e ladecimavittima-santarella.blogspot.it )


Foto: Edouard Arnold / another studio www.anotherstudio.org
Abito “RUOTA” RU limited edition: Santarella www.santarella.net
Testo: Alessandra Marconi



martedì 7 maggio 2013

BOOKInternazionali

 Rencontre nocturne











Questo progetto é un incontro in un' idea : tante donne un vestito.
Uno, lo stesso per tutte ma declinabile dalle diverse personalità, nazioni, culture delle donne che lo indossano e mostrano chi sono attraverso di esso: la “ruota” di Santarella.
La “ruota” è un capo versatile, prezioso, indispensabile, che corrisponde in pieno alla filosofia del brand Santarella: vestire le donne vere, non irreali proiezioni da passerella.

Un vestito di design attivo pensato per l’oggi ma che ha dei forti legami con tradizioni ancestrali dell’avvolgere il corpo: dall'Africa (Burnus) dall' India (Sari) dal Giappone (Furoshiki).

L'incontro tra il fotografo e Santarella, che avviene attraverso percorsi precedenti, converge nell'interesse sociologico per la persona, la donna.
Si vuole mostrare la sua essenza, la sua realtà, il suo vivere, il suo agire, lasciandola libera di muoversi, esprimersi davanti alla macchina fotografica. Qual è il suo atteggiamento nel riappropriarsi del proprio corpo e della propria immagine?
Gli scatti mostrano le modelle del reale che, incontrando la ruota, si aprono al gioco attraverso  la scoperta, la risata, rendendo la loro maniera di portarla unica.


E’ un anti-reportage di moda che continua nelle case, negli uffici, nelle città, nella vita reale.





Foto: Edouard Arnold / another studio www.anotherstudio.org

Abito “ruota”: Santarella www.santarella.net

Testo: Alessandra Marconi


Evelyne ... e Jacques








Gisèle chez elle






 

Entre deux stations






 

Au Mange Disc à Montreuil





segue........

martedì 3 aprile 2012

1. 100. 1000 RUOTE


"Oggetti moda" che entrano nell’immaginario e si declinano secondo la ricerca continua dei materiali e della moltiplicazione dell’uso.


martedì 27 marzo 2012


SANTARELLA ' S       VISUAL MAPS


Santarella si trasforma. E questo implica la capacità di contenere tante cose, di essere molteplice, di accogliere diversità, di portarsi dietro cluster di concetti che si interconnettono e fanno nube.
// nuvole di concetti //

La curva va qui, va lì, si gira, si attorciglia, si fa nodo, diventa una piroetta per il corpo - non solo per il tessuto.
// invita a ballare //

Ne derivano diagrammi, indicazioni ed istruzioni d’uso; paths di comportamenti che sono quasi una prescrizione, un puzzle da completare. 
// ma poi a sorpresa il puzzle contiene tante possibli conformazioni e diventa albero di possibilità a più dimensioni. Come un cubo magico –caleidoscopico- senza soluzione unica, dove ogni diversa combinazione di colori è valida, possibile, personale,... //

Sono traiettorie a metà tra disegno di architettura intorno al corpo e cartamodelli di sartoria nello spazio. Sono tracciati che sono nella mente di chi progetta e che si muovono insieme agli abiti, come tatuaggi e/o dna impliciti.

Le mappe visuali evocano le proprietà grafiche di questa vestibilità multipla. Sono fatte per trasferire in segnali e segnaletiche le forme, i processi, i concetti e le azioni.

Come messaggi sottesi, che appaiono ogni tanto come le lucciole nelle notti silenziose. Ma anche come i neon delle città chiassose, parole e forme pulsanti, che riferiscono nomi e trame da raccontare.


Italia Rossi   

SonoraCreative